giovedì 16 maggio 2013

LE ORIGINI


Le origini dell'antico centro pre-aspromontano,  probabilmente vanno ricercate tra i secoli X e XI, quando la sede vescovile di Reggio fu elevata a "Metropoli dei possessi bizantini dell'Italia meridionale" il che le permise di diventare il nucleo principale della chiesa grecanica, e quindi meta di un continuo afflusso di monaci basiliani, di cui si può trovare traccia nell'antico monastero di Mallemace.
Il paese ospitò i primi abitanti quando i bizantini, per fronteggiare al meglio la minaccia araba fecero erigere varie fortificazioni nell'entroterra delle città, edificando delle kastre, detti anche motte, tra le quali ricordiamo la vicina Motta Sant'Agata di cui Cardeto fu casale fino al 1783 (da qui l'odierna divisione del paese in "Sopra Casale" e "Sotto Casale"). Probabilmente furono gli stessi agatini che, in cerca di un luogo più sicuro per sottrarsi alle continue incursioni, spingendosi verso l'interno fondarono Cardeto.
A conferma di questa tesi ritroviamo all'entrata del paese i ruderi di un'antica fortificazione, chiamata "torre saracena", che sarebbe servita agli "Agatini" come torre d'avvistamento, vista anche la posizione strategica dalla quale si gode di un'ottima vista sullo stretto, per prevenire i continui assalti saraceni.
Le prime notizie attendibili risalgono al 1595 quando, l'allora arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Annibale D'Afflitto, effettuò la prima visita di tutta l'arcidiocesi. Arrivando nel "rus Cardeti", che contava circa "300 anime", visitò insieme al parroco del posto, il "greco" Giuseppe Bova, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano (di cui non vi è più traccia), la chiesa di San Pietro, quella di San Sebastiano e l'Abbazia di San Nicola "de Foculica" (nell'attuale contrada Badia) retta dall'abate Lelio Furnari de' Monsolino, tesoriere della chiesa metropolitana di Reggio Calabria.

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