giovedì 16 maggio 2013

LE CALAMITA' NATURALI


Durante il XVII secolo Cardeto, cosi come parte del comprensorio di Reggio, si trovo a far fronte ad una serie di eventi calamitosi (terremoti: 1609;1629;1638;1640;1648;1659), intervallati da epidemie (dal 1636 al 1638 particolarmente violenta- dal 1656-1657 la peste) e da carestie (1672). 
Non di meno fu il secolo XVIII, che cominciò con una serie di alluvioni devastanti, che impedivano ogni tipo di comunicazione con i vari centri abitati.
Dal 1700 al 1719 vi furono violente alluvioni.
Nel 1742 vi fu un tremendo diluvio.
Nell'anno successivo, il 1973, si verificò il terremoto e subito dopo una pestilenza che decimò ancora una volta la popolazione.
Il 1761 fu l'anno della siccità e nel 1762 seguì la carestia.
Nel 1780 un violentò uragano si abbatte di nuovo su tutto il comprensorio di Reggio ingrossando le fiumare e i torrenti che straripando portarono distruzione ovunque.
L'apice si ebbe tre anni più tardi con il violento terremoto del 1783, che provocò voragini nel suolo, enormi frane, e ingenti danni alle case e alle strutture. Parte di Cardeto fu rasa al suolo.
Anche nel XIX secolo furono registrati eventi calamitosi, nel 1827 una rovinosa alluvione sommerse vigneti e giardini a Cardeto, e nel comprensorio di Reggio, la stessa venne danneggiata. Due anni dopo il governo approvo il Regolamento per le Arginazioni.
Altre alluvioni si ripeterono nel 1840 e 1843.
Nel 1846 di nuovo un uragano, a cui segui una carestia fino al 1847.
Il 1896 fu l'anno dell'alluvione.
Tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 ricominciarono a manifestarsi terremoti più forti: in particolare del 1894 e del 1905, e sopratutto quello catastrofico del 1908.
Il terremoto distrusse metà dell'abitato di Cardeto. Il Ministero dei Lavori Pubblici realizzò alcuni elenchi degli abitati danneggiati e Cardeto rientrava nell'elenco della provincia di Reggio. Cardeto presentava una popolazione al 1901 di 2035 persone, 30 delle quali in seguito al terremoto erano decedute e altrettante erano rimaste ferite; il numero totale di case era pari a 600, 90 delle quali sono state catalogate come "Case Crollate, demolite o da demolirsi", altre 90 come "Case inabitabili" e le rimanenti 420 erano "Case lesionate"; la percentuale di danni materiali era quantificata pari a 50.In occasione del terremoto, anche due seminaristi cardetesi, Rossi e Falduto, che si trovavano alla Stazione a Reggio perchè dovevano raggiungere Napoli, restarono schiacciati sotto le macerie dell'edificio. In quella terribile circostanza, la stessa chiesa parrocchiale crollò nuovamente; sarà poi ricostruita nel 1934. Rimase lesionata pure la chiesa di San Sebastiano, che è stato possibile riaprire al culto solo il 15 gennaio 2000.
Un ulteriore terremoto si verificò nel 1947, ma non furono registrati danni considerevoli.
Qualche anno più tardi nell'ottobre del 1951 un temporale devastante, che colpì ininterrottamente il Comune, provocò una disastrosa alluvione, provocando ingenti danni e lasciandolo isolato per diverso tempo. Evento che si ripeté due anni più tardi nel 1953.
E infine dal 20 dicembre 1972 al 2 gennaio del 1973  una violentissima alluvione provocò notevoli danni, il territorio di Cardeto rimasto, tra l'altro, diviso in due parti essendo rimasto travolto dalle acque il ponte che collegava i due versanti del territorio cardetese e permetteva di oltrepassare la fiumara del Sant'Agata. 

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