giovedì 16 maggio 2013

LO SVILUPPO DEMOGRAFICO ALLE ORIGINI


Le prime notizie attendibili risalgono al 1595 quando, l'allora arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Annibale D'Afflitto, effettuò la prima visita di tutta l'arcidiocesi. Arrivando nel "rus Cardeti", che contava circa "300 anime".
Nel Censimento del 1447 insieme alla città di Sant'Agata risulta avere 365 fuochi, cioè nuclei familiari, che diventarono 649 nel 1532, 854 nel 1545, 1108 nel 1561.
Nel 1605 i fuochi per cui il Sant'Agata era tassata risultano essere 971 così suddivisi: 265 a Sant'Agata di Suso insieme con il sobborgo antemurale di S. Teodoro o del Soccorso; 154 al sobborgo di San Giovanni (oggi San Salvatore); 110 al sobborgo di San Andrea (oggi scomparso); 230 al sobborgo dell'Annunciata (oggi Cataforio)76 al villaggio di Mosorrofa e 176 al villaggio di Cardeto.
Nei primi censimenti da "casale autonomo", invece, risulta avere 164 fuochi nel 1669 e 187 nel 1732. Il terremoto del 1783 distrugge la Parrocchiale, ma provoca solo 12 morti sugli 859 abitanti
Il comune divenne completamente autonomo nel 1806 grazie alla ristrutturazione amministrativa operata da Giuseppe Bonaparte, in quello stesso anno in tanti da Cardeto, accorrono a Reggio per liberare l'arcivescovo Bernardo Cenicola che era stato sequestrato  per rancori personali da un gruppo di scalmanati, guidati da un prete di Bova Giuseppe Vitale. 

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