giovedì 8 dicembre 3008

CARDETO

Cardeto (dal latino Carditum "terra di cardi") è uno dei più caratteristici centri dell'Aspromonte reggino. Comune in provincia di Reggio Calabria situato sulla sponda destra del torrente Sant'Agata a circa 750 m s.l.m., a mezza costa del monte Ulis, che presenta una caratteristica struttura a gradinata. E' un antico centro, probabilmente di origini greco-bizantine, che conta 1877 abitanti (Cardetesi) con una densità di circa 49,08 ab./km2. L’impianto del centro abitato di Cardeto non segue nessun modello urbanistico preciso, in quanto si è accresciuto in maniera del tutto spontanea su un territorio particolarmente acclive. Il suo sviluppo si presenta piuttosto compatto e con un’edilizia abbastanza modesta, con elementi architettonici di poco rilievo  per via delle ripetute calamità naturali che hanno ripetutamente colpito il paese. Ma nel suo territorio è possibile notare qualche esempio di archeologia industriale, fra cui alcuni mulini ad acqua e un antico frantoio. 
Quattro sono le entrate principali al paese: Foresta, Cruci, Burgu e Riacedu la cui collocazione richiama le quattro punte di una croce, simbolo della cristianità. Questa sistemazione del paese è legata, anche alla venerazione del Santo Patrono San Sebastiano a cui viene riconosciuto il potere di scacciare ogni male e, soprattutto la peste, che in passato decimava ripetutamente la popolazione del posto.
Nel paese sono individuabili due “zone”, la cui origine risale sicuramente ad epoche differenti.
La zona Sopra Casale e quella Sotto Casale che sono separate dalla Via Provinciale che inizia con la Chiesa di San Sebastiano e si conclude con la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, comprendendo lungo il suo sviluppo le piazze principali del paese: Piazza De Nava e Piazza Felice Romeo. 
La zona più antica, del 1783, è quella indicata come Sopra Casale e comprende tutto l’abitato situato al di sopra della Via Municipio e di Piazza Felice Romeo. All’interno sono presenti costruzioni più recenti, risalenti al XX secolo. Quest’area è caratterizzata da un’edilizia minore “arroccata” su un territorio in forte pendenza. Si trovano per lo più abitazioni di uno o due piani, (a volte con sottostanti bassi che venivano usati per il ricovero del bestiame), e separate le une dalle altre da strettissimi vicoli percorribili solo a piedi ("vinedi"). La muratura con cui sono edificate è molto povera e semplice nei materiali, spesso non c’è alcun tipo di intonaco o è provvista solo di una struttura lignea; la copertura più usata, infine, è quella a falde con manto di tegole.  
L’altra zona è detta Sotto Casale, proprio per il fatto che si estende territorialmente al di sotto del Sopra Casale, sotto Via del Municipio e Piazza Felice Romeo. Probabilmente la formazione di quest’area risale al XIX e le abitazioni sono state costruite seguendo, ancora una volta, l’andamento del territorio. Tra le abitazioni emergono in ruderi della casa natale del Cardinale Luigi Tripepi e Palazzo Margiotta.
Della piccola abitazione originaria, che diede i natali al Cardinale Tripepi, restano solamente parte dei muri perimetrali. Si tratta di una costruzione realizzata con materiali poveri, con poco valore architettonico dove gli unici elementi caratteristici sono le cornici in mattone delle bucature. All’esterno della muratura vi è una piccola nicchia con cornice in tufo, sovrastata da una croce greca realizzata col medesimo materiale; nella parte inferiore, invece, vi è una piccola scultura di puttino anch’essa in tufo.
Per quanto riguarda il Palazzo Margiotta l’edificio, semplicissimo dal punto di vista formale, presenta due piani con struttura in muratura e copertura a falde. Il piano superiore, che si affaccia su Via Cesare Battisti, presenta due ingressi ad arco a tutto sesto realizzato in tufo. Uno di questi due portali presenta il concio di chiave che riporta lo stemma della famiglia Margiotta che l’abitò. Il piano terra, invece, che si affaccia sulla Via Torrente Sant’Agata e Piazza Ninetto Rossi presenta una successione di arcate ciascuna con un’apertura. Sulla stessa via si affaccia anche il piano superiore del Palazzo che presenta una balconata continua. L’intera facciata dà poi su un cortile. La copertura è a falde con manto di coppi sostituito da tegole marsigliesi dopo il recente restauro, con il quale l’edifico è stato recuperato per essere adibito a Museo.
Situazioni costruttive simili a quelle sopra descritte, infine, anche con forme più arretrate e semplici sono presenti nelle frazioni del paese, ben 47, che però sono quasi isolate essendo i collegamenti interni rappresentati da piste disagevoli che rendono difficile la mobilità interna, se non a volte addirittura impossibile in alcuni periodi invernali.


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