domenica 12 maggio 2013

LA CHIESA



La Chiesa di San Sebastiano si trova all’ingresso del centro abitato di Cardeto lungo la strada che immette all’interno del paese fino alla piazza Felice Romeo con l’antistante chiesa dei SS Pietro e Paolo. 
La ricostruzione di questa chiesa risale probabilmente all’inizio del XVII secolo, anche se il culto di San Sebastiano era già diffuso a Cardeto prima del XVI secolo, come testimoniano i manoscritti dell’Arcivescovo Monsignor Annibale D’Affitto, le parole incise sulla lapide collocata sulla facciata della chiesa e l’incisione sulla campana.

Incisione sulla lapide con l’aggiunta di una frase dopo il restauro della chiesa nel 1862:

D.O.M.
ET DIVO. SEBASTIANO
CARDETIPATRONO. SACRUM
POPULI PIETATE FUNDATUM

ETA CALABRO TERRAEMOTUM
A MDCCCI PIORVM
ELEMOSINIS PAROCHI. CURA
ETS AE. READIFICATUM
________

POPULUS VERO SUO SUMPTU
ET RELIGIONE. IN MELIOREM
FORMAM REFECTA A. 1862 D. 

Incisione sulla campana sulla quale è anche presente una immagine della Madonna

1542
R.D. AV STINUS TALE’ R.A.

Alcune notizie sull’originaria chiesa di San Sebastiano sono rintracciabili nei manoscritti dell’Arcivescovo Annibale D’Afflitto, in particolare su quello realizzato durante la sua prima visita pastorale risalente al 1594-1595, e nel manoscritto risalente alla visita pastorale dell’Arcivescovo Monsignor Ybanez nel 1682.

La chiesa ha subito dei danni a seguito del terremoto del 1783 e come testimonia la campana è stata oggetto di rifacimenti nel 1862. 
All’interno della chiesa erano conservati fino al 1950 una reliquia del Santo ed una sua statua, traferiti successivamente presso la chiesa dei SS Pietro e Paolo. Vi era anche un crocefisso ligneo risalente al 1605 scomparso dopo il 1940.

Questa piccola chiesa, a pianta rettangolare, presenta un impianto ad unica navata, e una copertura a falde costituita da capriate lignee e manto di tegole. Il prospetto principale presenta due lesene laterali sorreggenti una trabeazione e un timpano mistilineo.
L’ingresso, posto in asse al prospetto, presenta un portale in tufo e marmi colorati, con timpano sorretto da due volute al di sopra del quale è collocata la lapide marmorea incisa. Quest’ultima, a sua volta, è direttamente sottostante un’apertura rettangolare con cornice in tufo. 
Il portale, la lapide e l’apertura costituiscono come un unico elemento posto sopra la facciata, la quale presenta in aderenza, sul lato destro, un campanile aperto che si completa con un elemento barocco composto da due piccole volute che contengono una conchiglia, sovrastati da un ovulo. Di recente costruzione sul lato destro, che coinvolge l’intera struttura del campanile, una saletta con tetto in legno adibita per incontri con la popolazione o come luogo di dialogo tra le persone. 

All’interno la zona dell’altare è separata da quella destinata ai fedeli tramite una balaustra in ferro. Prima del recente restauro, avvenuto forse non nel pieno rispetto della storicità della chiesa, vi era anche un altare in legno, opera di maestranze locali, realizzato probabilmente verso la fine del XIX secolo. 

I materiali utilizzati per la costruzione della chiesa sono molto semplici: ciottoli, cocci di laterizio, piccoli piatti di mattoni pieni sono tenuti insieme da una malta incoerente.

Adiacente alla chiesa vi era un’area destinata alla sepoltura dei defunti sulla quale oggi sorge la già citata saletta.


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