domenica 12 maggio 2013

LA CONFRATERNITA DI SAN SEBASTIANO


Non vi è una data precisa sulla nascita della confraternita di San Sebastiano. Fonti tramandate fanno pensare che già nel ‘600 essa fosse già presente. 

Il regolamento della Confraternita risale al 1896. 

Ricezione dei fratelli
Art.4
Chiunque aspiri ad essere aggregato alla Congregazione ne avanzerà domanda in iscritto al Governo di essa, la quale commetterà informazioni ai maestri dei novizi o a due fratelli probi e onesti, ove lo aspirante abbia vincoli di parentela coi maestri novizi. Costoro prenderanno stretto conto della condotta cristiana e civile del prostulante, ed ove la trovino soddisfacente, ne daranno avviso scritto al Superiore. Se poi la condotta dello aspirante non sarà regolare, lo avviso potrà darsi per voce, e la recezione non avrà luogo. Nel primo caso il Priore convocherà la Congregazione cui proporrà la domanda e leggerà l’avviso de’ maestri dei novizi: indi si passerà ai voti, ed ottenendosi la maggioranza, il postulante sarà ammesso del Sacco della Confraternita, e quindi fra le solite preci avrà luogo l’amplesso di pace fra i fratelli ed il ricevuto.

Art.5
Ogni fratello sarà soggetto al noviziario di sei mesi, nel quale tempo non avrà voce ne attiva ne passiva, ma godrà dei benefizi spirituali e temporali. Nel giorno di sua recezione presenterà una candela cha arderà davante la Sacra Immagine del Santo. 

Ma come si diventa fratelli? 
Soltanto per voto è possibile entrare a far parte delle Confraternita, voto fatto dalla madre per grazia ricevuta. 
La prassi prevede che, quando un fratello sia impossibilitato a partecipare alla processione e quindi ad indossare gli abiti che contraddistinguono gli appartenenti alla Confraternita giorno della festa, un amico o un parente prenda il suo posto. 
Ai fratelli è riservato il compito di portare in spalla il simulacro del Santo durante la processione. 

Il vestiario dei fratelli:
  • "Scappucciu", copricapo di colore bianco;
  • "U cammiscu jancu", con a fianco "u curduni" di sete rossa;
  • "U mantu russu", un mantello di color rosso simbolo del sangue del martire con i bordi azzurri o             verdi;  
  • "A smiraghjia", posta sulla parte sinistra del mantello con l’immagine di San Sebastiano. Ormai in disuso essa è stata sostituita da un immagine del Santo. 

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