domenica 12 maggio 2013

LA PROCESSIONE

Processione S.Sebastiano - Tracciato dell'antico itinerario processionale.
Planimetria del centro abitato di cardeto con originaria
toponomastica di vie e quartieri.
Anno 1930 Riproduzione 1949
All’uscita della Chiesa dei SS Pietro e Paolo al grido “Evvia San Bastianu”, ha inizio la processione del simulacro del Santo per le vie del paese attraverso le tanto insidiose quanto affascinanti viuzze, “i vinedi”, che rendono il tutto ancora più affascinante.
È usanza esporre dai balconcini lenzuola e drappi finemente ricamati in segno di rispetto e devozione verso il martire, come altresì lasciare aperte le porte e le finestre di casa, segno di accoglienza.
Durante il percorso vengono effettuate delle soste obbligatorie rispettivamente: “a’ chjiazza, o’ manganedu, a’ lanzzariu, a’ curcumudi, a’ ruga i pilicuni”. In dette occasioni la fermata della processione viene accompagnata dallo sparo di mortaretti.
Non mancano, comunque, soste laddovè vi sono persone anziane o ammalate che aspettano davanti l’uscio di casa l’arrivo del Santo.
Completato il giro, si ritorna nuovamente in piazza dove segue l’usanza del ballo della statua. In spalla ai fratelli, dopo un paio di saltelli, il santo patrono viene portato di corsa dentro la chiesa.

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